L’Amico Silenzioso (The Guardian)

L’Amico Silenzioso (The Guardian)
L’Amico Silenzioso (The Guardian)

The Guardian è un film tv americano che per la prima volta è stato distribuito in dvd in Italia, grazie a Mosaico Media. Il master è una vera sfida, poco più di una VHS con molti graffi e spuntinature; nonostante questo però ho potuto scoprire un thriller davvero notevole. 1984, il palazzo La Rochelle nell'Upper West Side si trova in un crocevia di delinquenza e criminalità crescente e sempre più invadente. Dapprima dei rapinatori si intrufolano nel condominio e ci scappa il morto, un povero Cristo che difende la moglie minacciata con la pistola. Poi una madre di famiglia viene stuprata nel sottosuolo; la misura e colma e gli inquilini si affidano ad un vigilante armato (Lou Gossett Jr.) che riempie lo stabile di regole ferree e rigidissime, tanto da creare anche del malcontento perché la Rochelle diventa Alcatraz. In realtà i crimini proseguono nello stabile, ma per ognuno di essi il guardiano interviene, anche freddando il malvivente di turno. Un inquilino (Martin Sheen) nota alcune coincidenze balorde, per ogni situazione pericolosa che si verifica nello stabile la posizione del guardiano è sempre piuttosto ambigua, potrebbe essere lui stesso a provocare gli incidenti per poi apparire come lo sventatore salvifico della minaccia. Sheen è isolato nel palazzo, il guardiano è adoratissimo da tutti gli altri condomini; persino il figlio di Sheen ha una grande simpatia per Gossett Jr.; Sheen è tormentato dai sospetti e dalla paranoia, finché manifesta apertamente il suo desiderio di allontanare il guardiano/carceriere. Per tutta risposta riceve un avvertimento dall'uomo, si tratterebbe di un "grosso sbaglio". Quando una sera suo figlio tarda a rincasare, proprio perché allontanatosi in compagnia del guardiano, Sheen decide di andare nel malfamatissimo quartiere del Queens, dove abita il vigilante, per chiarire una volta per tutte la faccenda. - SPOILER: Giunto nottetempo per le strade desolate del quartiere, Sheen viene assalito da dei tangheri armati di spranghe. Dapprima viene derubato, poi sta per essere picchiato, ma proprio in quel momento accorre Gossett Jr, il quale mette in fuga i malviventi e salva Sheen in stato di shock. Nei giorni successivi il guardiano riprende normalmente il suo posto di lavoro, avendo piegato anche l'ultima resistenza alla sua presenza, quella di un rassegnato Sheen.

Per essere "solo" una produzione destinata alla tv, The Guardian (ribattezzato da noi L'Amico Silenzioso) è piuttosto interessante e sorprendente. David Green alla regia fa di necessità virtù, trasformando il microcosmo de La Rochelle Building in un vero e proprio fulcro narrativo; raramente assistiamo ad esterni fuori dal palazzo, tutto avviene lì, un intero ecosistema ricreato tra quelle mura. Questo dona un certo senso di claustrofobia alla storia, per altro ben girata, sottolineata a dovere da musiche un po' allucinate e interpretato divinamente tanto da Sheen e Gossett Jr, quanto dai comprimari. Si respira un'atmosfera a metà strada tra Il Giustiziere Della Notte e Taxi Driver, pare più di essere negli anni '70 che nell'84. Un dialogo con un poliziotto fa emergere la tematica del cittadino che deve proteggersi da solo (la Polizia è mal pagata, risicata nei numeri e, sostanzialmente, impotente), secondo un topos classico del poliziesco dei Seventies. Sheen rappresenta un po' l'anima liberal e progressista di un'America che invece è stritolata dal crimine e deve, giocoforza, cedere ai metodi forti. Gossett picchia addirittura dei ragazzini, sostenendo che anche i bambini sono capaci di grandi crudeltà. Per certi versi il suo guardiano mi ha ricordato il colonnello Jessep di Jack Nicholson in Codice D'Onore, quando in tribunale, incalzato da Tom Cruise, afferma che buoni e perbenisti in realtà non vogliono "la verità", perché nei loro "desideri più profondi che in società non si nominano" un personaggio come quello del colonnello (e del guardiano), fascistone e sbrigativo nel risolvere le magagne, è necessario, garantisce la protezione di cui c'è bisogno, anche se per far questo calpesta diritti e libertà. C'è insomma un'ambiguità di fondo nel contestarne i metodi ma richiederne al contempo la protezione, l'eterna dicotomia tra democratici e conservatori, sinistra e destra, pensiero astratto ed azione. La scena in cui Sheen è braccato dai "niggers" del Queens è assai drammatica; Sheen, fino a quel momento uomo tutto d'un pezzo e di valori incrollabili, viene umiliato e mortificato, piagnucola come un bambino ed infine invoca l'aiuto del nemico pur salvare la pelle. Un momento cruciale del film, nel quale Sheen comprende che nonostante tutto, i suoi principi morali soccombono al cospetto della realtà, della contingenza, di un mondo che è fatto come è fatto, incarnato da Gossett Jr, al quale in qualche modo si sottomette. La sua espressione (il fermo immagine sul quale si chiude il film) è indicativa delle sue perplessità, costretto a cedere ma intimamente consapevole di aver abdicato a ciò in cui ha sempre creduto, quindi aver ceduto un pezzetto di se stesso. Lou Gossett Jr. è in splendida forma, un gigante minaccioso, enigmatico, machiavellico, servile e dominatore allo stesso tempo; fino alla fine si rimane col dubbio sul suo conto, è il responsabile di ogni malefatta o è davvero l'unico frangiflutti per la gente di La Rochelle? Esattamente come Charlie Sheen, il dubbio ce lo porteremo dentro per sempre.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica