Lo Squalo 4 – La Vendetta

Lo Squalo 4 – La Vendetta
Lo Squalo 4 – La Vendetta

Nel 1987, 12 anni dopo il suo inizio, la Universal pone fine alla saga de Lo Squalo, producendo il quarto ed ultimo capitolo della serie. Le aspettative non dovevano essere strabilianti, il terzo episodio aveva lasciato solo macerie, la critica non era ben disposta verso i pescicane ed il pubblico sembrava averne avuto decisamente abbastanza. Al di là del modesto valore del film, a Lo Squalo 3 era stato imputato innanzitutto di aver sfilacciato la continuity con gli episodi precedenti, Roy Scheider e Lorraine Gary erano spariti dalla storia, da Amity ci si era spostati in Florida, ed il legame familiare era stato mantenuto solo grazie ai figli di Brody, Mike e Sean; sostanzialmente un cast nuovo contro lo squalo vecchio (però in 3D). Per chiudere il cerchio e rimediare al più grave intoppo commesso dalla sceneggiatura del film di Alves, il 4 se ne torna sull'isoletta di Martin Brody, che nel frattempo però viene fatto morire d'infarto (anche perché già dall'83 Scheider non ne aveva più voluto sapere dei sequel). Sua moglie Ellen (Lorraine Gary) è ancora viva, memoria storica dei fatti accaduti anni addietro, anche se di lì in poi la coerenza con Lo Squalo 3 viene gettata alle ortiche. Se nel terzo film infatti Mike Brody (Dennis Quaid) lavora come ingegnere in un parco acquatico dei divertimenti, e suo fratello Sean (John Putch) è semplicemente un Brody junior che flirta con Lea Thompson, qui la storia pare tonare qualche passo indietro. Sean (interpretato da Mitchell Anderson) è un giovane poliziotto di Amity che segue le orme del padre, mentre Mike (Lance Guest) è un laureando che sta conducendo una ricerca sui molluschi alle Bahamas. Non solo, questo Mike qui è sposato con Carla (Karen Young), una scultrice, ed ha una bimba, mentre il Mike del terzo film ha una compagna, Kathy (Bess Armostrong), che fa la biologa, e niente figli. In barba a quanto raccontatoci precedentemente, tutto pare riprendere direttamente da Lo Squalo 2.

La vita scorre tranquilla ad Amity, anche se Ellen vive nel terrore degli squali, convinta che un giorno il bestione che ha terrorizzato la famiglia Brody anni addietro tornerà per prendersi la sua rivincita (?). Le sue paure sembrano concretizzarsi quando suo figlio Sean viene sbranato da uno squalo bianco durante un giro di perlustrazione notturno nelle acque dell'isola. Mike torna a casa con la sua famiglia e convince Ellen a seguirlo alle Bahamas, dove sta conducendo i suoi studi di biologia. Ellen è sconvolta ma accetta e, una volta giunta ai Caraibi, riesce ad allentare la tensione anche grazie alle attenzioni che riceve da Hoagie, un pilota con l'hobby della pesca. Purtroppo anche nelle placide acque delle Bahamas si presenta uno squalo bianco; Mike, assieme al suo compagno di studi Jack (Mario Van Peebles) decide di dargli la caccia, ma sulle prime gli scontri vanno tutti a favore dell'animale. Quando anche la piccola Thea Brody rischia di essere inghiottita dallo squalo, Ellen capisce che l'unica decisione posibile è occuparsi personalmente dello squalo, cacciandolo fino allo scontro finale - SPOILER: la battaglia avverrà in mare aperto, i Brody trovano lo squalo, gli cacciano in gola un congegno elettronico che emana impulsi nocivi per lo squalo, dopodiché lo infilzano letteralmente con la prua del battello. Trafitto e contemporaneamente fatto esplodere grazie al trasmettitore ad onde elettriche precedentemente inghiottito, lo squalo termina di angosciare gli incubi dei Bordy e di tutti i bagnanti che non mettevano più piede in acqua dal 1975.

Lo Squalo 4 non si può certo dire un capolavoro; riuscì a strappare a Jaws 3 il titolo di peggior film della serie, e tutto sommato a ragione. Se infatti il 3 risultava inferiore e assai più approssimativo rispetto ai primi due film, il quarto introduce l'elemento risibile della vendetta personale dello squalo. Si insiste molto sul fatto che sin dall'inizio (1975) lo squalo stia dando specificatamente la caccia alla famiglia Brody, che addirittura ne segua gli spostamenti, come un segugio, e che cerchi in modo senziente di sterminarli ("this time it's personal" recitava la locandina americana del film). Tralasciando il piccolo particolare che alla fine di ogni film il bestione viene ucciso, quindi quantomeno dovrebbe trattarsi di amici o parenti del primo squalo che si fanno carico di sbrigare questa vendetta, è davvero penoso dover accettare questa lettura, come se stessimo parlando di un Jason Voorhees o di un Max Cady qualsiasi. Non solo, si fa esplicitamente riferimento al fatto che uno squalo bianco alle Bahamas non si è mai visto, per colpa delle acque troppo calde, e naturalmente, la premessa viene smentita per creare il colpo di scena. Inoltre questi squali, di episodio in episodio, diventano sempre più improbabili, attaccano qualsiasi cosa, umani, oggetti, navi, come fossero in un videogioco. Non c'è la minima cura verso quello che dovrebbe essere un comportamento plausibile degli animali. D'accordo che si tratta di una drammatizzazione ai fini dell'enfasi spettacolare, ma anche Spielberg aveva forzato la mano senza per questo rendere il suo film una baracconata assurda. Già il terzo aveva esagerato in questo senso, ma ora lo squalo diventa a tutti gli effetti un killer lucido e pianificatore, un vorace cannibale che abbandona l'acqua per assaltare persino le imbarcazioni, masticandole come stuzzichini. Anche stavolta lo squalo ruggisce quando spalanca le fauci (il verso riprodotto venne estrapolato addirittura da un cartone animato di Tom & Jerry). Venne redatta una novellizzazione del film, nella quale si ipotizza che lo squalo agisca coscientemente sotto l'influenza di uno stregone voodoo che ha un conto in sospeso con i Brody. Nella novellizzazione esiste anche una sottotrama per Hoagie, che in realtà sarebbe un agente del governo che trasporta denaro riciclato (nel film a un certo punto Michael Caine infatti dice che nel tempo libero consegna "biancheria").

Il finale inizialmente prevedeva che lo squalo venisse solo infilzato dal bompresso di prua, con la conseguente distruzione della nave e l'equipaggio che cadeva sano e salvo in acqua. Il pubblicò disapprovò, e solo 5 giorni dopo il regista Joseph Sargent lo modificò, facendo anche esplodere lo squalo (l'esplosione ci voleva sempre) e "graziando" Van Peebles, che riemerge dalle acque un po' insanguinato, nonostante fosse spacciato per la sorte che glie era toccata (afferrato e portato in profondo dallo squalo). Il primo finale venne riservato alle televisioni, il secondo per l'homevideo. Con questo film la Gary diventa il personaggio con più presenze nella saga; personaggio che viene piuttosto mortificato però, vista la sua traduzione in una specie di sensitiva isterica che addirittura "percepisce" la presenza del pesce quando è nelle vicinanze (per non parlare di quell'orrenda acconciatura anni '20). Il finale nel quale poi si erge a novella Rambo lascia abbastanza a desiderare. Al povero Michael Caine viene riservato un ruolo demenziale; Caine, da gigante qual'è, lo nobilita pure, ma il suo Hoagie è davvero poca cosa. I fratelli Brody non hanno alcun carisma, né lo squalo - vero protagonista - ha il benché minimo fascino dimostrato in passato. I suoi attacchi e le sue nuotate scorrono via banali, piatti, privi di emozioni. Nel primo assalto, quello ai danni di Sean, la "colluttazione" è girata in modo estremamente confuso (o perlomeno, il montaggio fa schifo), il caos è totale, non si capisce nulla fino a che Mitchell Anderson non si adagia sul fianco della barca con l'impermeabile strappato e realizza che gli manca un braccio. La struttura di una delle creature usate venne ricavata da una delle megattere usate per Star Trek IV: Rotta Verso La Terra (almeno così sostiene il Mereghetti).

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica