Ridendo E Scherzando

Ridendo E Scherzando
Ridendo E Scherzando

Ridendo e Scherzando, ovvero 5 episodi diretti nel 1978 da Marco Aleandri, pseudonimo di Vittorio Sindoni. Il film eredita dalle commedie anni '60 l'impostazione appunto ad episodi, a metà tra I Mostri e il barzelletta movie (basta vedere la locandina alla Groucho Marx), nel tentativo di dissacrare e mettere un po' alla berlina i vizi dell'Italia e degli italiani. E' un'altra epoca però, si vede e si sente osservando lo svilupparsi di queste storielle sullo schermo, la cui impronta è complessivamente più trash, volgarotta e superficiale dei garbati ma salaci film a episodi degli anni '60. Il cast non è affatto "minore", anche se sembra una parata di grandi nomi un po' in disarmo, e l'aria che si respira è più televisiva che di celluloide. Questa sensazione è in parte confermata da Orchidea De Santis, protagonista dell'ultimo episodio con Gino Bramieri, la quale disse che in effetti film come questo, il gemello Ride Bene Chi Ride Ultimo ('77) o Tanto Va La Gatta Al Lardo ('78) - tutti di Aleardi/Sindoni - furono pensati per la tv, dentro la quale transitarono immediatamente dopo la dismissione nelle sale, nella serie Risate All'Italiana. Ed il successo di "cassetta" fu assicurato.

Nel primo episodio, Nozze D'Argento, Luciano Salce, notaio integerrimo col vizietto delle riviste sconce riceve in dono dalla moglie Didi Perego una notte premio con una coniglietta simil Playboy (Licinia Lentini). Lì per lì il regalo è graditissimo, ma poi subentra il pensiero della contropartita, la moglie infatti pare stia trascorrendo la notte in un certo alberghetto... Nel secondo episodio, I Corpi Separati, Stefano Satta Flores è Michele Sindona, venditore abusivo napoletano gran tifoso della squadra partenopea dei tempi di Ferlaino. Nulla lo scuote in famiglia, fino a che è costretto a recedere dal proposito di vedere Napoli-Juventus quando si presentano al campanello di casa, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, scambiandolo per l'altro Michele Sindona. In Per Favore Ammazzami Mio Marito Fiorenzo Fiorentini serve una famiglia dove la padrona Macha Mèril è tiranneggiata dal buzzurro marito. Fiorentini è naturalmente innamorato della donna, per la quale sarebbe anche disposto ad uccidere il marito ma, messo a punto il piano, tutto si risolve in una imprevista riappacificazione dei coniugi. Melodramma Della Gelosia vede protagonista una coppia formata da Walter Chiari e Olga Karlatos, la quale per eccitarsi e far l'amore è costretta a ricorrere ai servigi di un amante a pagamento, che di volta in volta interpreta parti sempre più fantasiose. Infine in Costi Quel Che Costi, il taccagno portiere di condominio Bramieri è irretito eroticamente dalla splendida Orchidea De Santis, moglie di un ingegnere dei piani alti. Quando scopre che la donna fa marchette d'alto bordo a pagamento, riesce a procurarsi le 300 milla lire necessarie gabbando il marito.

Nessuno dei 5 episodi è particolarmente divertente, aleggia un certo cupio dissolvi di un'epoca che non c'è più, ed anche i volti un po' stanchi e segnati di Walter Chiari e Luciano Salce tradiscono questa atmosfera da viale del tramonto. Tuttavia sarebbe ingeneroso bocciare il film su tutta la linea; l'episodio delle piccanti nozze d'argento ad esempio vive della consueta verve spumeggiante di Salce, oltre che delle grazie della Lentini, l'episodio di Walter Chiari, un po' verboso e con la partenza in salita, finisce poi col divertire abbastanza, e l'ultimo con Bramieri e la De Santis, complice anche una durata contenuta, risulta decisamente carino (senza contare la fotonica sensualità della De Santis, praticamente sempre nuda o ritratta un nanosecondo prima di spogliarsi). I due episodi restanti invece, quello con Satta Flores e Fiorentini, sono modesti. Sboccatissimo e tirato per le lunghe il primo (c'è pure Marisa Laurito), assolutamente non divertente l'altro, di una mosceria totale. Certo, recuperare questa pellicola oggi dà almeno il gusto di immergersi in un'epoca storica oramai desueta e agée, con tutto il corollario di vintageria che ciò significa. Si è visto di meglio, la Lentini e soprattutto la De Santis tuttavia rasentano la perfezione. Può bastare. Da notare che il personaggio del tifoso di Satta Flores è in tutto e per tutto identico a quello che interpreta pure in Tanto Va La Gatta A Lardo.

Trailer ufficiale

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