Zombie Strippers

Zombie Strippers
Zombie Strippers

Da un titolo del genere mi aspettavo molto di più e di meglio. In un futuro non troppo lontano, il governo americano sta sperimentando un virus che riporta in vita i morti, da utilizzare in guerra per creare dei super-soldati. Gli esperimenti avvengono in tutta segretezza in una clinica nel Nebraska, infestata dagli zombie sfuggiti al controllo degli "scienziati". Una truppa d'elite viene chiamata a sterminare gli zombie, ma uno dei militari rimane infettato. Per paura di essere eliminato dai compagni scappa, rifugiandosi in uno vicino stripclub sotterraneo (illegale). Qui contagia una delle spogliarelliste. Il virus comincia a diffondersi, infettando le spogliarelliste e trasformandole in super zombie strippers. Infatti, oltre a divenire antropofaghe, le spogliarelliste acquisiscono anche un'agilità super-umana e un macabro sex appeal, diventando in breve tempo delle star osannatissime dagli avventori. Gli spettacoli si rivelano un grande successo, ma iniziano pian piano a scomparire i clienti dello stripclub. La tropa de elite deve intervenire a bonificare pure lo stripclub.

C'è Robert Englund che fa il padrone senza scrupoli del club, e Jenna Jameson che fa una delle stripper (quella che viene contagiata per prima). Due nomi messi sotto contratto come specchietto per le allodole, nel tentativo di irretire le due tipologie di pubblico a cui si rivolge il film, gli horroristi e gli erotomani. Englund pare una vecchia gloria in disarmo, la Jameson è una cocente delusione perché, al netto delle tette siliconicamente perfette (però finte), il volto è oramai quasi del tutto deformato dalla plastica, e il corpo è incredibilmente sottile, le gambe sono due stecchini da denti. Il nome assicura il risultato a prescindere, ma c'è rimasta poca "polpa" (vera perlomeno). Filmaccio low cost, effettacci low cost, perlopiù digitali ma rustici e dozzinali, che si salvano talvolta provando a buttarla in caciara ridanciana. Pare una pellicola amatoriale undergound (e sostanzialmente lo è) e c'è pure la satira politicamente scorretta sui vari Bush, Chaney, Condoleezza, etc.. Ho comprato tempo fa il bluray in offerta a pochi euro e, per la esigua cifra spesa, il film ci può anche stare, però in tutta sincerità l'ho trovato assai misero e sconfortante. Gli spunti, pur buoni in potenza, sono trattati in modo rozzo e grossolano, e non è che mi sia fatto tutte queste grasse risate. Avendo visto di recente anche Zombieland, devo dire che il confronto non si pone, quella è ironia "zombesca" sottile e raffinata, qui è un tanto al chilo. L'offerta di tette nel film è generosissima e senz'altro apprezzabile, anche se credo non se ne sia salvata una dal bisturi, forse la militaressa bionda, che a mio parere sfoggia il miglior decolleté (evidentemente un'esegesi squisitamente tecnica della pellicola...).

Trailer ufficiale

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